Chiacchierando con Daniele Loche

QUANDO È INIZIATA LA TUA PASSIONE PER IL PING-PONG?
La passione è venuta giocando. Giocavo all’oratorio ai tempi delle medie, mi divertivo e mi ritenevo anche abbastanza capace, ma non l’ho mai nemmeno considerato come sport anche perché giocavo a calcio, che per me è sempre stato più di un semplice gioco e senza divagare troppo, mi ha regalato tanti ricordi e un’infinità di amici, però si è preso in cambio, tra le tante, per ben due volte un ginocchio. Avrei continuato a giocarci se non fosse che a 30 anni, ghiaccio e antidolorifici, erano diventati compagni di viaggio; pertanto, ho deciso di chiudere con il calcio.
Dopo questa decisione ho trascorso un anno ad andare solo in palestra ma non ero appagato, non mi scaricava mentalmente e soprattutto mi mancava la competizione, quindi, quasi per caso mi sono ricordato di quei bei momenti all’oratorio di tanti anni prima, ho cercato online un posto dove poter allenarmi, ho trovato il sito del TTSARONNO e ho iniziato a frequentare il Campus.

PARLACI DEL TORNEO E PARTITA CHE NON DIMENTICHERAI MAI.
Il primo torneo non si scorda mai.
Febbraio 2021, primo torneo fitet dopo la ripartenza delle attività post Covid, sono arrivato quinto, a oggi il mio miglior risultato.
La partita invece non è mia, ma di Bubba……ahilui!!! 2 Giugno 2021 a Riccione…tutto il resto è storia!!!!

LO SPORT COME PARTE INTEGRANTE DI UNA SOCIETA’ QUANTO È IMPORTANTE E SOPRATTUTTO IN QUESTO PERIODO DIFFICILE.
Oggi come oggi lo sport da l’opportunità alle persone di stare insieme (almeno buona parte degli sport) in un mondo in cui oggi la parola “distanza” è la regola da seguire.
Lo sport abbatte istantaneamente barriere e preconcetti, insegna a costruire relazioni, a rispettare le regole e le gerarchie, a conoscere i propri limiti e capire se possono essere superati e soprattutto che dipende da noi stessi.
Insegna che dalla delusione di una sconfitta, se si vuole, ci si può rialzare con più energia e determinazione e che vincere è bello, soprattutto, se la gioia la si può condividere con qualcuno al quale si è legati.
Per me lo sport è una scuola di vita.

PARLACI DELLA TUA SQUADRA.
La mia squadra……. due italiani, un coreano e un cinese.
A inizio anno sembrava l’inizio della più classica delle barzellette, ora, a metà campionato, siamo primi e chissà che non si trasformi in una favola….

SPESSO IL TENNIS TAVOLO È UN PO’ BISTRATTATO. COSA NE PENSI?
È una questione di cultura.
Il tennistavolo così come tanti altri sport minori viene bistrattato, onestamente, non so come facciano in altri paesi a far appassionare le persone a tanti sport…un po’ li invidio.
Personalmente ritengo che tutto debba partire già dalla scuola, la pratica di diversi sport debba essere parte del piano scolastico e non demandato quasi esclusivamente a genitori e ragazzi.

HAI O PRATICHI ALTRI SPORT?
No… però qualche sport nella mia vita l’ho praticato…sempre “capace” grazie ad impegno e forza di volontà ma, purtroppo, senza mai scoprirne il talento.

IN POCHE PAROLE, IL TENNISTAVOLO PER TE E’?
Prima di tutto divertimento, mi piace il pensiero di andare in palestra ad allenarmi e stare in compagnia di persone con cui sto bene o prendere la macchina e andare alle partite.
In secondo luogo, sacrifico.
È una passione alla quale dedico un bel po’ di tempo che tolgo a qualcun altro, tutto sta nel trovare l’adeguato compromesso adattandolo alle circostanze del momento.

In questa intervista oltre tanta tenacia, forza di volontà e passione per lo sport, traspare, un senso di condivisione e amicizia molto importante per Daniele che gioisce con e per gli altri delineandoci un senso di gruppo e squadra coeso e incisivo. Vi “aspetto” per la prossima intervista!!!

Rds

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