Chiacchierando con Andrea Serpi

QUANDO È INIZIATA LA TUA PASSIONE PER IL PING-PONG?

Da ragazzino, attorno ai 10 anni. Mio padre lo insegnò a me e mio fratello, giocavamo su un tavolo di casa che si apriva a libro, ovviamente era più corto, ma giocavamo per ore con gli
amici. In seguito abbiamo iniziato ad andare in un posto che, a pensarci oggi, era incredibile: un motoclub (a Milano, dove sono cresciuto) aveva un salone immenso con 12 tavoli regolari e tanto spazio. Lì ho fatto i primi tornei amatoriali e visto in azione dei veri giocatori.

PARLACI DEL TORNEO E PARTITA CHE NON DIMENTICHERAI MAI.

Beh, i Campionati italiani di 5° cat. del 2021 a Riccione sono stati indimenticabili. Era il mio primo campionato italiano, sono riuscito ad entrare nei primi 16 qualificandomi per il 4 cat.
Con quel torneo ho superato 7000 punti e sono, in pratica, diventato 4° cat.
Di quel torneo ricordo anche la splendida atmosfera e l’entusiasmo che c’era tra noi del
TTSaronno. Alessandro mi fece da coach con grande passione, poi l’esultanza e l’abbraccio con lui, il presidente Dane e Ale Fregatti dopo il punto della vittoria negli ottavi è un momento emozionante che ricorderò per sempre.

QUESTA PASSIONE PER IL TENNISTAVOLO LA CONDIVIDI CON I TUOI FIGLI. CHI HA COINVOLTO PER PRIMO IL RESTO DELLA FAMIGLIA? PARLACI DI QUESTA CONDIVISIONE E DELLA SUA IMPORTANZA

Ho fatto conoscere io il tennistavolo a Sebastiano e Nicolò e dopo 2-3 anni che giocavamo qua e là ho trovato il TT Saronno, mi è piaciuto subito tantissimo, per l’accoglienza e lo spirito che lo animano. Qui hanno trovato un vero allenatore e dei coetanei con cui praticare questo sport. In pratica io ho ripreso a giocare, per loro e con loro, dopo tanti anni di interruzione.
Ai miei figli ho voluto trasmettere la mia passione, ma ora è importante che mettano a fuoco un loro personale rapporto con il tennistavolo, ad esempio, sono molto contento che quest’anno ognuno di noi, abbia l’impegno agonistico nel weekend con la propria squadra: il sabato sera ci
ritroviamo a casa e ci raccontiamo com’è andata ed è bello.

IN QUESTO CAMPIONATO GIOCHI CON LA ROTOCLEAR IN C2. RACCONTACI QUESTA TUA ESPERIENZA.

E’ dura! Il livello per me è alto, vinco poche partite, ma è stimolante confrontarsi con giocatori più forti, imparo e forse sposto un po’ più in là il mio limite.
Ho una squadra formidabile e bellissima: Dino Morlino il nostro capitano, Laura Bartolommei che porta un’esperienza eccezionale e infine Francesco (Cecè), il nostro piccolo grande
bomber. Per me è realmente un onore (e una responsabilità) che il TTSaronno mi abbia proposto di giocare in C2 e con questi compagni.

SPESSO IL TENNISTAVOLO È UN PO’ BISTRATTATO. COSA NE PENSI DI QUESTO PENSIERO?

E’ il destino degli sport cosiddetti minori, con pochi praticanti e poco seguito sui media. Inoltre, il tennistavolo nell’immaginario della maggior parte delle persone è più che altro un gioco, il ping-pong appunto. Sfugge totalmente la dimensione tecnica e questa è una potenzialità enorme per immaginarne una crescita di popolarità come sport.

IN POCHE PAROLE, COSA È IL TENNISTAVOLO PER TE?

Del tennistavolo mi ha sempre affascinato moltissimo il gesto tecnico, l’aspetto estetico del movimento che trovo armonico ed elegante, la dinamica che si crea tra corpo, racchetta, pallina e traiettoria. Anche se ho iniziato a praticarlo seriamente e in una vera società da pochi anni, sento un legame antico e profondo con questo sport.
Terminata anche l’intervista con il nostro atleta Andrea Serpi, dove traspare la sua umiltà ed eleganza.
Si notano due immagini bellissime in questa intervista: tramandare da padre in figlio la passione per il Tennistavolo e l’unione tra padre e figli.
Perché come dice Andrea il tennistavolo è un movimento armonico che si fonde tra atleta e racchetta.
Vi aspetto alla prossima intervista

Rds

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