Chiacchierando con valerio Romanò

Dove o come è iniziata la tua passione per il Tennis Tavolo?

Ho iniziato quando mio papà ha regalato a me e a mio fratello il tavolo da ping pong, giocavo, sei ore al giorno e guardavo i tutorial su internet, in seguito ho iniziato a interessarmi dove giocare in modo “serio”

Parliamo di Valerio atleta ,raccontaci, le varie società e il tuo percorso

Ho iniziato con i tornei CSI e ho conosciuto Emanuele Cuminetti , volendo comprare, una racchetta seria e da qui ho iniziato a 17 anni a giocare nel TT Aquile Azzurre di Milano e mi sono allenato individualmente con Roberto Giontella e Stefan Stefanov , dove, in seguito ho maturato le prime esperienze da allenatore.
Nel TT Aquile Azzurre sono rimasto circa 5 anni per poi passare al TT Bonola di Armando Todeschini e dove ho fatto 3 stagioni in C2, nel frattempo, ho iniziato a fare aiuto allenatore a Limito con Stefan Stefanov.
Sono andato , in seguito, a giocare in C2 a Limito giocando un anno e iniziando ad allenare anche a Nerviano e Saronno, dove in quest’ultimo ho anche incominciato a giocare.

Ora dopo Valerio atleta raccontaci di Valerio Coach, quando è nata in te, la voglia di fare l’allenatore?

La mia voglia di essere allenatore è iniziata da subito, già dal secondo anno che ho iniziato a giocare, dal terzo anno già aiutavo i miei coetanei ,in seguito, gli studi in Scienze Motorie e la passione per lo sport hanno fatto tutto il resto.
Ho allenato nel TT Aquile Azzurre, Limito, Nerviano e Saronno diventando poi allenatore della sezione giovanile ormai da 7 anni, il mio inizio al TT Saronno è avvenuto conoscendo Stefano Marino , quando, alla Presidenza c’era Dino Morlino.

Qual è il tuo pensiero e l’ideale come allenatore della sezione giovanile?

Riuscire ad avere gli allenamenti tutti i giorni e quindi per 4 ore tutti i giorni la palestra, avendo la possibilità di fare cesto e avere qualche sparring di livello.

La gestione del gruppo e la coesione di squadra è una cosa facile con i ragazzi?

Diciamo che è stato difficile farla partire, ma una volta che la situazione si è stabilizzata è diventato tutto più semplice.

Per te allenare significa affrontare una serie infinite di sfide o lo era maggiormente quando eri un atleta?

La mia sfida maggiore è ora che sono un allenatore , semplicemente, perché ho investito di più emotivamente e non solo.

Il Covid ha fermato un po’ tutto ma quali sono i tuoi progetti per il futuro e per i tuoi ragazzi?

Per me chiunque faccia agonismo possa avere potenzialmente la possibilità di allenarsi tutti i giorni e portare la società più in alto possibile , la mia ambizione è catalizzare all’interno della società un proseguo agonistico di qualità anche quando non saranno più giovanissimi e arrivare a una mentalità forte e da agonisti.

Valerio, per concludere, il ping pong per te è???

Il ping pong per me è una sfida….. UNA BELLA SFIDA!!!!
Si è conclusa l’intervista con il nostro Coach dove traspare la passione ,mischiata, alla consapevolezza e l’esperienza di un allenatore e avere ambizioni e idee chiare di ciò che si vuole e cercare di mettere in pratica, insieme a un gruppo, dove il lavoro di Coach non è solo allenare i nostri ragazzi ma farli crescere nel rispetto di se stessi e delle regole. Buon lavoro Coach a te e a tutti i tuoi ragazzi!!!!

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